(a cura di Francesca Lagoteta)
Anno dopo anno la ricorrenza della Liberazione d’Italia, che cade il 25 aprile, celebra un traguardo molto importante per il popolo italiano: la Liberazione dal nazifascismo. Si tratta di una pagina di storia che rappresenta il legame esistente tra libertà e democrazia.
Il 25 aprile 1945, infatti, grazie a un ordine da parte del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Clani) ci fu un’insurrezione generale nei territori ancora occupati, che portò alla liberazione dei maggiori capoluoghi del Nord, come Milano e Torino, prima dell’arrivo delle stesse truppe alleate.
Per questo motivo, una legge ordinaria nel maggio 1949 stabilì che il 25 aprile fosse considerato una festa nazionale, per celebrare l’anniversario della Liberazione.
Ricordare il 25 aprile 1945 vuol dire anzitutto dare la possibilità a chi non c’era di conoscere la Resistenza nella nuda e scarna verità in essa racchiusa: quel giorno l’Italia ha riconquistato la libertà; lo ha fatto grazie all’impegno attivo di una esigua minoranza.
In un suo discorso del 2015 a Milano, in occasione di questa ricorrenza, il presidente della Repubblica Mattarella ha sottolineato che “la Liberazione è un punto di connessione della storia del nostro popolo”.
In questo giorno è fondamentale, quindi, ricordare chi ha dedicato il suo impegno combattendo con tutte le forze per i propri ideali.