(a cura di Francesca Lagoteta)
Tra sabato 24 e domenica 25 marzo tornerà l’ora legale. Alle due del mattino dovremo regolare gli orologi portandoli avanti di un’ora. Avremo un’ora di luce in più e anche un’ora di sonno in meno. Un cambiamento che può portare dei traumi psicofisici, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Perché?
È vero, dormiremo 60 minuti in meno, ma li recupereremo quando, a fine ottobre, esattamente la notte tra 27 e 28, torneremo all’ora solare e ci sarà anche il naturale assopimento autunnale. È vero anche che il cambio dell’orario potrebbe portare disturbi al vostro umore già sull’orlo di una crisi di nervi, così come il fisico potrebbe risentirne con spossatezza e mancanza di forze, ma suvvia cosa sarà mai se quel cerchio alla testa vi attanaglierà per un po’!
Ora legale è ogni anno, da cent’anni a questa parte, sinonimo di primavera. Niente più giubbotti pesanti e piogge: se non c’è nessuna alluvione improvvisa nei paraggi causa cambiamenti climatici planetari, si può stare decisamente più tempo all’aria aperta, fare qualche cosetta in giro cominciando a prendersi più cura di quel fisico stremato di cui sopra e far scorrazzare i bimbetti nel parco.Tutto, ovviamente, coadiuvato dal fatto che ora legale significa anche e soprattutto più luce durante il giorno. È proprio questo il punto: in soldoni, l’ora legale ci fa risparmiare un bel po’, per cui poco importa se per qualche giorno soffriremo di disturbi legati al cambiamento di abitudini in rapporto alla luce!