(a cura di Francesca Lagoteta)
Quanti di voi camminano guardando il telefono?
Attraversate e intanto scrivete un messaggio, passeggiate sul marciapiede mentre fate un vocale su WhatsApp, vi lanciate in un incrocio super trafficato e intanto mettete like alla foto di un amico su Facebook. Male, molto male. In Corea del Sud hanno coniato un termine apposta per indicare coloro che (anche) in strada sono ossessionati dal cellulare: sono gli “smartphone zombie” (contratto “smombie”).
Negli ultimi cinque anni in Corea del Sud gli incidenti sono raddoppiati e proprio a causa degli smombie. Nel 40% dei casi la persona coinvolta ha meno di 20 anni. Come fare per correre ai ripari e ridurre i sinistri causati dagli smartphone? Il Garante per le telecomunicazioni di Seul ha deciso di realizzare una nuova app per ridurre il fenomeno degli “smombie”. In che consiste? Semplice: dopo 5 passi il telefono si blocca.
Bisogna decidere: o si cammina per la strada oppure si guarda il telefono. Fare entrambe le azioni non è possibile, visto quanto diventa pericoloso per sé e per il prossimo.
Se pensate che il fenomeno degli “smombie” sia un problema esclusivamente coreano vi sbagliate.
In Italia la maggior parte delle persone controlla il cellulare per un totale di 9 miliardi di volte al giorno (aiuto!).
E il resto del mondo non è messo meglio: a Chongqing (Cina), è stata creata una sezione apposita del marciapiede per chi cammina guardando il telefono. L’anno scorso alle Hawaii è stata promulgata una legge per multare gli “smombie”, e in Olanda, sono stati realizzati dei semafori per chi guarda in basso.
Per una volta, almeno mentre camminiamo, non potremo alzare gli occhi dallo schermo e guardarci intorno? Anche la realtà non è poi tanto male.