(a cura di Francesca Lagoteta)
Magari lo ha detto a fin di bene, ma chiunque abbia pronunciato la frase “Le azioni sono più forti delle parole”, non ha mai avuto figli. I bambini, infatti, imparano molto sulla comunicazione, e su come dovrebbe funzionare, osservandoti mentre interagisci con il partner. Sei caustico? Lo saranno anche loro. Sei arrabbiato? Probabilmente si arrabbieranno. Se usi parolacce, seguiranno l’esempio. Ovviamente, questo vale anche per aspetti più subdoli: quelle frasi “buttate lì” in cui potresti incappare. Dopo aver parlato con diversi esperti di relazioni, abbiamo stilato un elenco delle espressioni, apparentemente innocue, che sarebbe meglio non usare davanti ai bambini.
“Sei troppo sensibile”
In generale, nessuno ha il diritto di dire a un’altra persona cosa dovrebbe provare.
“Non m’importa”
Se il coniuge ti chiede un parere o un’opinione, rispondendo “Non mi importa” manderai un segnale di scarso interesse verso quello che sta cercando di comunicarti”
“Sono occupato”
Gli esseri umani sono sempre più connessi eppure, chissà perché, sempre più soli.
“Devo andare in palestra, il mio corpo è…”
Magari è da un po’ che non riesci più a vederti le dita dei piedi, ma commenti del genere hanno un effetto a catena sull’immagine che tuo figlio avrà di sé.
“Te l’avevo detto”
Nessuno si è mai fatto degli amici con questa espressione.Potrà sembrare innocuo ricordare al coniuge che avevi ragione tu, ma da questo i bambini imparano che nella comunicazione conta solo aver ragione e vincere, anziché raggiungere un obiettivo comune.
“Guarda cos’hai combinato”
Queste parole lasciano intendere che l’errore in sé rappresenta un problema serio, cosa poco costruttiva, oltre che sgarbata.
“Non aiuti mai in casa”
Trascorrendo molto tempo in casa, i bambini potrebbero avere l’impressione che il coniuge che contribuisce alla vita familiare in altri modi altrettanto importanti, come lavorare sodo fuori casa, non stia facendo proprio un bel niente.