(a cura di Francesca Lagoteta)
“Vorrei avere i lineamenti della Barbie”, “riuscirebbe a farmi assomigliare a Ken?”, “vorrei un lato b come quello di una bambola”. Sembra uno scherzo, invece sono alcune delle richieste che sempre più spesso i chirurghi estetici e plastici si sentono rivolgere dai loro pazienti in ambulatorio.
Esposti a modelli estetici predefiniti, dalla camera dei giocattoli alla tv, passando per il cinema e le pubblicità, secondo gli esperti sempre più persone desiderano assomigliare a queste bellezze preconfezionate, senza conoscere i rischi dell’abuso della chirurgia.
Alcune persone soffrono di un disturbo, la sindrome di Barbie & Ken, per la quale non riescono ad avere una loro identità ben definita e cercano di diventare come personaggi ammirati da tutti. In definitiva sono incapaci di affrontare la verità e preferiscono crearsi una vita irreale. Si tratta di un disturbo psichiatrico, perché la personalità in questi casi non si è evoluta.
Gli esperti lanciano un allarme: “Se una persona chiaramente disturbata chiede di assecondare i suoi disturbi, il medico non deve farlo, ma deve indirizzarlo verso una cura. In altre parole, aiutare una persona a somigliare a quelle bambole è la negazione della missione del medico”.