(a cura di Francesca Lagoteta)
Si chiama Invisible Boyfriend e invia messaggi affettuosi a quanti vogliono fingere di avere una relazione
Invisible Boyfriend è una App che, per circa venti euro al mese, consente di avere un finto fidanzato (o fidanzata) per ingannare amici e parenti e mostrare a tutti i messaggi romantici dell’amato. Oppure, anche solo per sentirsi meno soli.
Registrandosi, si può progettare il proprio partner modellandone gli aspetti fisici e della personalità: si sceglie il nome, l’età, gli interessi, i tratti del suo carattere e il suo aspetto fisico. Subito dopo, il vostro finto partner inizierà a messaggiare con voi senza lasciarvi soli un minuto.
Dietro all’App c’è ovviamente una persona reale che invia i messaggi in veste di fidanzato immaginario, e chi teme il suo giudizio stia pur certo che in realtà non rischia nulla, perché si tratta di un dipendente che risponde a moltissime altri clienti che pagano il servizio: in sostanza, è puro lavoro. Una giornalista del Washington Post, che lo ha provato, ha addirittura scelto come fidanzato immaginario l’attore di suoi sogni, Ryan Gosling. Ryan le chiede come sta, cosa fa, perché piange per l’ultima puntata della sua serie preferita, le fa i complimenti e la elogia. Tutto tramite messaggi.
Ma sarà così freddo e asettico il servizio? Secondo la giornalista no: l’impulso che ha provato è stato quello di rispondere immediatamente, pur sapendo che si tratta di un’applicazione. Il fondatore dell’App, Matthew Homann, ha spiegato il perché: «Lo so come funziona, so bene cosa succede dietro le quinte. Come utente, provando il servizio in fase beta ho avuto comunque l’istinto di rispondere alla mia ragazza invisibile subito dopo aver ricevuto un messaggio. È quello che si prova quando si parla con qualcuno, anche se non è nessuno».
Infatti, non è proprio nessuno. Quando si manda un messaggio al partner invisibile, il messaggio passa attraverso Invisible Boyfriend ed è inviato in modalità anonima al primo collaboratore disponibile: non sarà mai la stessa persona a rispondere. Ma per il fondatore va bene così: l’App è infatti tesa a ingannare amici e parenti, e non gli utenti stessi. Infatti, Homan non è preoccupato del rischio di una possibile accusa da parte degli utenti: «Tu lo sai che è uno scherzo, un servizio che paghi. Non è un sostituto per l’amore».
L’App ha guadagnato molti utenti anche in Europa: sarà forse desiderio comune quello di zittire i… parenti serpenti?