Da secoli scienziati e dottori mettono alla sbarra la caffeina per le sue proprietà dannose, ma oggi la scienza fa dietro front e scagiona la bevanda più consumata al mondo.
(di Francesca Lagoteta)
Da secoli scienziati e dottori mettono alla sbarra la caffeina per le sue proprietà dannose, ma oggi la scienza fa dietro front e scagiona la bevanda più consumata al mondo. Mentre cresce il livello di allerta sugli energy drink, consumati sempre più spesso da adolescenti e bambini, nuovi studi riabilitano il caffè, assicurando non solo che 4-5 tazze al giorno (si parla di caffè americano, non di espresso) sono del tutto innocue. Ma addirittura, nella maggior parte delle persone aiutano a regolare i ritmi circadiani, quelli responsabili del nostro ciclo sonno-veglia, e aiutano a contrastare malattie degenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
Qual è il limite?
Per alcuni 5 tazze di caffè sono l’ideale per restare concentrati e attivi per tutti il giorno, per altri ne bastano tre per trascorrere la notte in bianco. Qual è allora la giusta dose? E’ iscritto nel genoma di ognuno di noi. Negli ultimi anni i ricercatori hanno individuato delle variazioni specifiche nel genoma umano che permettono alle persone di metabolizzare il caffè più velocemente. Ciò vuol dire che ognuno di noi ha un diverso modo per assorbire la caffeina.