(a cura di Francesca Lagoteta)
Il nero, si sa, sta bene con tutto. Adesso sta bene anche in cucina. Via libera al cibo in black quindi sulle nostre tavole. Grande boom degli spaghetti integrali con il nero di seppia, ma anche il riso venere spopola, variante del riso nero asiatico, che abbiamo conosciuto e apprezzato grazie agli uramaki giapponesi che continuano a crescere un po’ in tutta Italia.
Il segreto del black food in tavola sarebbe il carbone vegetale, una sostanza naturale che aiuta ad assorbire i gas a livello gastrico e intestinale, sempre più utilizzato nell’impasto di pane e pizze, ma anche nella lavorazione di formaggi, come la Nera di Bufala, la mozzarella casertana che sta iniziando a farsi conoscere, più facile da digerire. Il black va molto anche nei cocktail, come colorante del Gum Nero che dona alla bevanda una colorazione dark, ma tutto naturale, il gusto resta identico.
Anche l’aglio diventa nero, grazie a un trattamento innovativo di fermentazione a temperature controllate per un mese intero e che addirittura rende meno forte l’odore e il sapore. Forse il bacio dopo aver mangiato aglio non sarà più così proibitivo.
Ovviamente nessuno di questi cibi è ingrassante, del resto il nero sfila.