(a cura di Francesca Lagoteta)
Bocciare non serve, bisognerebbe vietarlo, almeno secondo i tedeschi.
Il dibattito contro il sistema delle bocciature aveva già diviso la Germania 10 anni fa, quando nel 2008 la campagna anti-bocciature era quasi riuscita, prima che il governo lasciasse le singole regioni libere di decidere.
Da allora ad Amburgo e Berlino non si boccia più, mentre l’insuccesso scolastico è ancora sanzionato nella più conservatrice Baviera.
E’ la Fondazione Roland Berger a proporre interventi scolastici alternativi, da mettere in pratica durante tutti il corso dell’anno scolastico. Anziché una classe unica, si potrebbero usare i moduli, inserendo i ragazzi a seconda del loro livello, modifica che, a detta della Fondazione, permetterebbe di seguire e supportare meglio i ragazzi che hanno difficoltà in una materia.
La diretta conseguenza ricadrebbe anche a livello finanziario. I dati dell’Ocse-Pisa 2015 riportano infatti che il costo di 156.000 studenti tedeschi bocciati nel 2012 è stato di 4200 euro ciascuno, per un totale di 655 milioni.
Con un nuovo ordinamento, i fondi spesi per far ripetere l’anno potrebbero invece essere spesi per attività di sostegno durante l’anno scolastico.