(a cura di Francesca Lagoteta)
L’Italia è cambiata. Secondo il rapporto annuale del Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, nel nostro Paese si fanno pochi figli e sempre più avanti con l’età, colpa della crisi economica e della lunga coda dei suoi effetti, tutt’ora percepiti nonostante i piccoli segnali di ripresa. I dati dicono che la ricchezza dei giovani “è inferiore del 41% rispetto a quella dei sessantenni, che stanno sempre meglio. Per gli over 65, infatti, il reddito è aumentato del 24,3%”. La ricchezza dei Millennial, i giovani del nuovo millennio, è diminuita del 4,3% rispetto ai coetanei del decennio precedente, un trend sorprendente se si considera che la ricchezza degli italiani è cresciuta del 32,3%, con un picco dell’84,7% per gli anziani.
La forbice tra i giovani e il resto della popolazione si sta lentamente allargando, un dato preoccupante visto che spetta proprio ai nati nel nuovo millennio la crescita futura. I dati del Censis evidenziano come nel 1991 i redditi dei giovani erano maggiori del 5,9% rispetto alla media della popolazione.
Crescono i laureati, +13,1%, ma non si legge più. Lo scorso anno ha letto almeno un libro solo il 42% degli italiani sopra i 6 anni. Alla lettura si preferisce la Tv. Anche i quotidiani non riscuotono più il gradimento di un tempo. Tra le preferenze dei giovani italiani c’è Facebook, utilizzato come principale mezzo di informazione da più di un italiano su tre (!), percentuale che batte anche i motori di ricerca, scelti dal 19,4% della popolazione.
L’utilizzo degli smartphone si allarga a macchia d’olio, tanto che nell’ultimo anno è aumentato del 12%, una crescita senza eguali rispetto ad ogni altro “device”. Ben 65 italiani su 100 ne utilizzano uno.
Dai dati Censis emergono anche informazioni confortanti sulla consapevolezza della popolazione riguardo l’ambiente. Per esempio, gli italiani scelgono oggi più auto a bassa emissione di anidride carbonica.