(a cura di Francesca Lagoteta)
Il primo lunedì dopo la festa dei Morti nella regione del Taxco, in Messico, c’è una sagra seguitissima e molto amata. Ma non è una sagra qualsiasi, perché i piatti che si celebrano sono a base di cimici. Sì, avete capito bene, i messicani amano mangiare le cimici tanto da dedicare loro una festa di paese. Perché non tutti lo sanno, ma questi coleotteri – che in molte parti del mondo sono considerati fastidiosi – sono anche commestibili. E sono un concentrato puro di Vitamina B!
La festa si chiama sagra della cimice. Durante questa giornata le cimici sono proposte in moltissime varietà. Arrostite, macinate, tostate e condite con spezie locali: ma il modo più tradizionale di mangiarle è vive! L’usanza di cibarsi di questi animaletti, che ronzano ed emanano un cattivo odore se schiacciati, va ricercata indietro nel tempo. Risale, infatti, ai nativi americani che consideravano il coleottero verde sacro e lo utilizzavano in medicina.
Questa parte del Messico non è certo la prima che mangia gli insetti. Anche se gli occidentali non potranno mai arrendersi all’idea, molti Paesi li hanno come protagonisti nel loro piatti tipici. In Cina, in Thailandia e in Cambogia i fritti a base di formiche e scorpioni sono amatissimi, e si possono trovare nei banchetti di street food. Mentre in alcune zone dell’Africa, il consumo di insetti arriva a coprire fino al 50% del fabbisogno proteico di un essere umano.