(a cura di Francesca Lagoteta)
Più di 50 ricercatori di tutto il mondo, tra cui l’Italia, hanno firmato un lettera aperta destinata al presidente del Korea Advanced Institute of Science and Technology con la preghiera di porre fine a un nuovo progetto di sviluppo di armi autonome, una sorta di robot-assassini. L’università sudcoreana ha iniziato infatti una collaborazione con uno dei più grandi produttori di armi del Paese. Il progetto prevede l’impiego dell’intelligenza artificiale nel settore militare. Gli studiosi si sono detti “molto preoccupati” e hanno assicurato che non collaboreranno più con l’Università finché il programma non verrà interrotto.