(a cura di Francesca Lagoteta)
A Ferragosto c’è chi si può godere una giornata di relax e chi, invece, deve andare a lavorare, come baristi, camerieri e bagnini. Che ci si rechi al lavoro o meno, sapete tutti come viene calcolata in busta paga questa giornata?
Partendo dal presupposto che un datore di lavoro non può obbligare i propri dipendenti a recarsi sul luogo di lavoro, è necessario sapere che il 15 agosto è calcolato come un festivo, perciò è riconosciuta una retribuzione maggiore in confronto ai giorni lavorativi normali. Detto questo, ecco quali sono le maggiorazioni previste dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) di riferimento in base alle varie tipologie di lavoro.
Il CCNL Commercio, per esempio, prevede che generalmente la paga oraria venga maggiorata del 30%, anche se ci sono alcuni settori che fanno eccezione. Per chi lavora nel turismo la maggiorazione sarà del 20%, nel tessile e nell’abbigliamento del 38%, mentre alimentaristi, calzature, trasporti e metalmeccanica godranno di un aumento del 50%. Meglio di tutti va a chi lavora nel settore dell’editoria che può contare su incrementi che arrivano fino al 60%. Nonostante ciò è importante specificare che, se il lavoratore gode di una retribuzione fissa, non ha diritto a nessuna maggiorazione, poiché la festività è già prevista all’interno dello stipendio mensile.
E chi non lavora? Viene lo stesso retribuito, ma solamente se Ferragosto “cade” nel corso della settimana lavorativa e con un valore pari a un sesto del compenso settimanale. È bene specificare, inoltre, che se la retribuzione è fissa il lavoratore non ha diritto ad alcun trattamento aggiuntivo, visto che questa festività è già compresa nello stipendio mensile.