(a cura di Francesca Lagoteta)
Il presidente della Camera lo ha annunciato via Twitter: la prima promessa elettorale del Movimento 5 stelle potrebbe diventare legge. Ecco qual è la situazione.
Dal 2012 i parlamentari non percepiscono più vitalizi, ma pensioni calcolate con un sistema che si avvicina al contributivo, come tutti gli altri lavoratori. Attenzione però, stiamo parlando solo dei parlamentari eletti dopo il 2012, non di tutti coloro venuti prima, che sono circa 2600. Costoro percepiscono quello che, effettivamente, si può chiamare vitalizio. Un sistema che prevede una rendita a vita e che era stato pensato, nella Prima Repubblica, per tutelare i rappresentanti del popolo. Un principio semplice: il parlamentare lavora per la Repubblica e deve essere autonomo e indipendente, ricevere uno stipendio che lo renda incorruttibile. Fino a poco tempo fa bastava essere entrati in Parlamento per pochi giorni per percepire – a vita – uno stipendio superiore dalle 3 alle 5 volte a quanto versato.
Abolizione dei vitalizi per tutti
L’obiettivo della delibera è superare tale distinzione e abolire i vitalizi per tutti. Un cavallo di battaglia per i 5 Stelle e per il presidente Fico, che già nei primi giorni del suo insediamento diede mandato ai questori di avviare un’istruttoria e predisporre una proposta. Sul piede di guerra l’associazione degli ex parlamentari, che contestualmente all’ufficio di presidenza, terrà una conferenza stampa – alla Camera – contro la delibera stessa. “È attentato allo Stato di diritto: oggi i vitalizi, domani le pensioni”.