(a cura di Francesca Lagoteta)
Alcuni mestieri costituiscono un pericolo continuo per chi li pratica. C’è chi pulisce i vetri dei grattacieli, chi effettua trasporti eccezionali, chi cerca mine o si occupa di speleologia sottomarina.
Ci sono però alcuni mestieri che, oltre che rischiosi, sono anche particolarmente curiosi.
Eccone 5 tra i lavori più strani e più pericolosi da tutto il mondo.
Pulisci vetri per vasche di squali
Molte strutture, per ragioni economiche o tecniche, non forniscono gabbie o protezioni particolari ma si affidano all’esperienza degli operatori, ovviamente sperando che lo squalo sia d’accordo.
Pompieri paracadutisti
Questi pompieri devono infatti essere in grado di resistere anche per 2 giorni in condizioni estreme simili a quelle di un deserto, senza acqua e rifornimenti, in attesa di essere recuperati, con in più il pericolo sempre presente di trovarsi faccia a faccia con un vero e proprio inferno di fuoco.
Lottatori con i coccodrilli
Nello zoo di Bangkok uno dei numeri più gettonati e folli è proprio quello dei seguaci del grande cacciatore di coccodrilli Krai Thong, che simulano lotte all’ultimo sangue con lucertoloni di qualche metro e con zanne di 3-4 centimetri. La conclusione dello spettacolo è da shock: uno dei lottatori fa entrare in una sorta di trance il coccodrillo, gli apre le fauci e mette la testa nella bocca dell’animale. Inutile dire che basta un attimo per ritrovarsi nei guai, specialmente quando parliamo di una creatura in grado di generare una morsa di 3.500 kg.
Estrattori di veleno di serpente
I serpenti sono creature sguscianti e dai movimenti fulminei, gli animali meno adatti a cui approcciarsi nel tentativo di raccogliere il loro veleno. Per farlo gli estrattori devono prende il serpente per la testa e fargli mordere un barattolo in modo da far scorrere il siero venefico al suo interno. In questa fase le possibilità di rimanere morsi, anche di striscio, sono elevatissime e i risultati possono portare a conseguenze mortali.
Cacciatori di tornado
Cacciare i tornado non è certo un lavoro da ufficio. Bisogna muoversi per decine di chilometri a bordo di veicoli corazzati che possano resistere ai tremendi venti generati da questi fenomeni,
con raffiche fino a 480 km orari. Basta un attimo per sbagliare i tempi di avvicinamento o sottovalutare il tempo e ritrovarsi catapultati in aria insieme a interi caseggiati.