(a cura di Francesca Lagoteta)
Vivere nel lusso e avere tutto a portata di mano senza troppo fatica è bello. Ma non è detto che si viva di più di chi, invece, ha meno soldi. A rivelarlo è una ricerca condotta dall’Università di Copenhagen e pubblicata su Pnas, rivista scientifica statunitense. I ricchi sono più longevi dei poveri sì, ma non di molto: la differenza, infatti, è solo di 2,4 anni. E per le donne la forbice si abbassa ancora di più: il gentil sesso ricco vive in media 2,2 anni in più di quello meno abbiente.
I ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sull’aspettativa di vita di una persona a 40 anni, insieme alla ricchezza della popolazione danese dal 1983 al 2013. Hanno poi applicato al calcolo un algoritmo in grado di prevedere il cambiamento di status nel corso della vita, da povero a ricco e da ricco a povero. I dati così incrociati hanno dato il seguente risultato: il ceto alto ha un’aspettativa di vita di 77,6 anni, mentre quello basso di 75,2 anni.
Non è la prima volta che viene condotta un’indagine del genere. Nelle precedenti, però, non si teneva in considerazione il fattore mobilità, molto importante per avere un quadro più puntuale della situazione. Gli autori della ricerca hanno anche affermato che negli ultimi 30 anni la differenza è cresciuta di molto, anche se la Danimarca può essere annoverato tra i paesi virtuosi, in cui le diversità di ceto sono mascherate da un ottimo sistema di welfare.
Quello di essere ricco e di vivere più a lungo è un mito, quindi, che possiamo sfatare. Di certo, le classi più abbienti possono accedere con più facilità a uno stile di vita sano e hanno anche una maggiore possibilità di servirsi di cure specialistiche e molto costose nel caso ne avessero bisogno. Ma una cosa è certa… i soldi non comprano la felicità e neanche la salute!