(a cura di Francesca Lagoteta)
E’ risaputo che la coperta è troppo corta e spesso è proprio lei a creare inimicizie nella coppia. Insieme al freddo, al russare, e ai continui movimenti nel corso della nottata, sono i nemici peggiori del sonno, e in particolare causa di litigi tra le coppie. Uno studio dell’Accademia Americana della Medicina del Sonno, avrebbe evidenziato come per la serenità della vita sentimentale, dormire separati (a volte, non sempre) potrebbe essere un buon modo per rinsaldare il rapporto e permettergli di continuare a crescere in modo sano.
Spesso infatti il dormire male può compromettere più del dovuto sia la propria condizione mentale e fisica e a seguire quella della relazione, su cui potrebbero scaricarsi e far convergere preoccupazioni, stress e stanchezza. La psicoterapeuta e sessuologa Maria Claudia Biscione, sostiene:
Dormire separati in epoche precedenti era la normalità. Oggi, ovviamente, per questioni prevalentemente economiche, è una scelta che, pur volendo, la maggior parte delle persone non può permettersi. Detto questo, mantenere uno spazio individuale e intimo con se stessi senza compromessi, in una fase così sacra come quella del sonno, garantisce certamente un benessere psicofisico importantissimo. I benefici legati alla distanza fisica riguardano soprattutto il rilassarsi senza l’ansia che di lì a poco il partner inizierà (spesso ignaro) a infastidire e contaminare il sonno. Russare, muoversi, appiccicarsi e via dicendo, sono tutti fattori che facilmente possono squilibrare il momento dell’addormentamento o, peggio ancora, causare risvegli frequenti, che al mattino dopo si trasformano in forte irritabilità, stanchezza, depressione, compromettendo la serenità relazionale.
Insomma star lontani e fuori dal letto potrebbe avere i suoi vantaggi, non solo per riposare di più ma anche per alimentare una nuova passione a causa della distanza. La solitudine a volte può essere un ottimo modo per conoscere meglio se stessi e capire quello che si desidera davvero.