(a cura di Francesca Lagoteta)
L’alcol è la sostanza che fa più vittime rispetto a tutte le altre droghe. Questo è quello che emerge dalla ricerca “Indagine sull’Alcolismo in Italia”, condotto dall’Osservatorio permanente Eurispes ed Enpam: in 10 anni i morti sono stati 435mila. Non ci sono droghe pesanti che tengano: l’alcolismo è una grande piaga e i dati raccolti nell’indagine sono allarmanti. I decessi non riguardano solo le patologie tipiche di chi fa uso di questa sostanza: molti sono anche dovuti a incidenti, omicidi e suicidi. Perché l’alcol altera la percezione e la dipendenza può portare a gravi conseguenze.
La ricerca – a cui hanno partecipato studenti, cittadini e medici – fa il punto della situazione riguardo al consumo di alcol: si beve sempre più spesso e non ci sono regole o limitazioni di orario. Quello che prima era un bicchiere di vino durante i pasti, diventa un’abitudine a qualsiasi ora della giornata. Perché bere è un fatto puramente conviviale: l’alcol unisce, disinibisce e fa allegria. A pensarla così 6 italiani su 10. Mentre 1 su 4 lo associa alla fuga dai problemi, e a sentimenti negativi in generale. L’indagine rivela, inoltre, che l’età in cui si comincia a bere è scesa. Il 52,8% degli intervistati di età compresa tra gli 11 e i 19 dichiara di aver cominciato a bere tra 11 e i 14 anni.
La bevanda alcolica preferita risulta essere la birra, seguita dal vino, dagli shottini e infine dai superalcolici. Si beve sempre di più per una questione sociale. Gli intervistati hanno ammesso che il consumo di alcol per loro vuol dire relax, sballo e piacere di stare in mezzo agli altri. E la differenza tra uomini e donne si è molto attenuata negli anni.
Un fatto allarmante è il consumo di alcol da parte dei minorenni nonostante il divieto: il 54,4% dei minorenni intervistati ammette di aver comprato la sostanza anche se la legge italiana lo proibisce. E il problema qui sono anche i negozianti che dovrebbero richiedere la carta di identità per accertarsi dell’età dell’acquirente.
Secondo il parere dei medici, il problema dell’alcol non è caratteristico di nessuna tipologia di paziente in particolare, ma attraversa tutta la società nella sua interezza. 9 medici su 10, indicano l’alcol come la sostanza che miete più vittime in termini di dipendenza, rispetto a fumo, droghe sintetiche e cocaina.
E quello che preoccupa di più è l’immagine che il consumatore ha del problema: molti non si rendono conto dei rischi reali a cui questa dipendenza può portare.