(a cura di Francesca Lagoteta)
E’ una delle norme di igiene consigliate dalla tradizione domestica di mamme e nonne: la frutta va mangiata preferibilmente con la buccia, ma dopo averla ben lavata. Lo stesso vale per la verdura che si consuma cruda. Molti pensano che l’acqua serva solo a rimuovere sostanze che non sono comunque dannose per la salute e che non elimini comunque quelle pericolose eventualmente presenti: il lavaggio sarebbe quindi superfluo o addirittura inutile. Gli studi scientifici dimostrano però che le cose non stanno così e che lavare accuratamente frutta e verdura è una sana abitudine a cui non rinunciare. Non tutti i lavaggi però sono ugualmente efficaci: ecco allora come procedere per tutelare il più possibile la nostra salute.
L’ACQUA NON BASTA – La domanda quindi non è se lavare frutta e verdura prima di mangiarli: il tema è semmai come fare per igienizzarli nel modo più efficace. Una sciacquata veloce sotto il getto dell‘acqua del rubinetto serve a ben poco: dopo un primo passaggio sotto l’acqua, per rimuovere gli eventuali residui di polvere e terra, occorre immergere i vegetali in una apposita soluzione igienizzante di tipo chimico oppure in una di preparazione domestica a base di acqua e bicarbonato (un cucchiaio di bicarbonato di sodio per litro d’acqua) e lasciare in immersione per 5-15 minuti. Se la frutta o le foglie di verdura vi sembrano molto sporche, può essere opportuno ripetere brevemente l’operazione una seconda volta rinnovando la soluzione. Acqua e bicarbonato sono sufficienti per rimuovere la maggior parte delle impurità e dei batteri, compresi quelli più “cattivi” come la salmonella e l’Escherichia coli.