(a cura di Francesca Lagoteta)
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e viaggia verso una sempre maggiore flessibilità. Come si evince da uno studio apparso su Il Sole 24 ore, il 57% delle imprese italiane intende fornire ai propri dipendenti sistemi di accesso più sicuro ai dati aziendali da remoto.
La ricerca ha interessato imprese pubbliche e private in Europa, Oceania e Nord America. Risultato? Quelle del Bel Paese rientrano nella lista delle più aperte in Europa, quando si tratta di favorire l’accesso ad applicazioni e servizi aziendali anche da altri dispositivi.
Smart working e Byod (Bring your own device), sono due tendenze ormai diffuseanche se attualmente vi è la percezione che le attuali «pratiche lavorative» non siano abbastanza flessibili.
Entro il 2025, come rileva lo studio, il 50% della forza lavoro in Italia sarà costituita dai cosiddetti “millennial”, maggiormente ricettivi alla rivoluzione digitale: questo vuol dire che si andrà incontro a schemi sempre meno rigidi. Una rivoluzione che inizia sin da ora, con il 40% delle società in Italia che puntano alla condivisione delle conoscenze tra diverse generazioni di lavoratori. Questo perché la complessità della tecnologia viene percepita come un limite per la produttività. È necessario un intervento mirato, con la possibilità di gestire il lavoro anche fuori dai tradizionali uffici.