(a cura di Francesca Lagoteta)
Con il parere dell’Avvocatura dello Stato sono cadute definitivamente le speranze per i duemila tra maestre e maestri senza laurea (che hanno fatto ricorso) colpiti dalla sentenza del Consiglio di stato del dicembre scorso: verranno subito esclusi dalle graduatorie per il ruolo.
Ma a rischio sono molti di più: secondo i sindacati, con l’arrivo nei prossimi mesi delle sentenze da parte dei Giudici del lavoro e dei Tar, il posto è potenzialmente a rischio per 10-15 mila diplomati magistrali e tra questi ci sono 5.665 persone, già di ruolo, che negli anni hanno maturato anzianità ed esperienza e spesso hanno fatto scelte di vita importanti (come trasferirsi da una regione all’altra) per non perdere la cattedra. La loro sfortuna è stata che il contratto da loro firmato conteneva una clausola risolutiva espressa che ne mette a rischio il posto a tempo indeterminato.
Il Miur si è dichiarato favorevole a una soluzione di tipo legislativo in sede parlamentare e si è messo a disposizione per il supporto tecnico-amministrativo necessario. In questo senso è già stata programmata una prima riunione tecnica di approfondimento con le Organizzazioni sindacali che si terrà il prossimo 3 maggio.
Domani 28 aprile invece davanti al ministero un gruppo di maestri elementari inizierà uno sciopero della fame per chiedere una normativa che sani la situazione.