La nuova manovra economica del Governo Conte prevede rincari per il tabacco, più tasse sul gioco d’azzardo, tagli alla cultura e ai Ministeri e diversi altri cambiamenti.
La manovra economica alla quale sta lavorando il Governo per il 2019 prevede forti rincari sul prezzo di sigarette e tabacco: le bionde aumenteranno di 10 centesimi a pacchetto per un rincaro totale di 108 milioni di euro; 22,5 milioni di euro sono invece previsti per il tabacco trinciato e 1,8 milioni per i sigari.
Ma questa non è l’unica novità apportata dalla manovra: è previsto, infatti, un aumento del prelievo erariale unico sulle macchinette del gioco d’azzardo, pari allo 0,5% delle somme giocate. Questo provvedimento, a condizioni di gioco invariate, consentirà allo Stato di ricevere nelle proprie casse circa 239,1 milioni di euro nel 2019 e 237,6 milioni di euro negli anni successivi.
Per quanto riguarda la stretta sulle banche e sulle assicurazioni, il risparmio previsto nel 2019 per lo Stato è di 4,2 miliardi: l’aumento degli acconti per le assicurazioni passerà dal 59% all’85% assicurando un’entrata di 832 milioni, mentre dal comparto creditizio arriveranno oltre 3 miliardi. La rimodulazione delle Dta, ossia il differimento delle deduzioni sulla svalutazione dei crediti, porterà a un recupero di gettito di 950 milioni.
Ma non finisce qui: la manovra del Governo Conte prevede anche un taglio di 435 milioni di euro alla spesa dei Ministeri e un possibile rischio di aumento delle tasse per gli enti locali. In questo caso tutto sarà in mano alle singole amministrazioni: le imposte locali, infatti, erano state congelate nel 2016 dai Governo Renzi e dal successivo Governo Gentiloni. Il mancato rinnovo del blocco degli aumenti dei tributi potrebbe dunque portare al pericolo di forti rincari: le Regioni e i Comuni che non l’avevano già fatto in precedenza, infatti, potrebbero adesso approfittarne e aumentare le aliquote fino ai livelli massimi, ossia fino al 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, allo 0,8% per quella comunale (tranne che a Roma, dove è già allo 0,9%) e al 10,6 per mille per Tasi e Imu sulle seconde case.
La manovra prevede poi la proroga dei vari bonus edilizi e anche dell’ecobonus, provvedimento che dovrebbe riuscire a stimolare circa 6 miliardi di spese in più in quest’ambito. Infine, diverse novità sono previste anche nell’ambito della cultura e della ricerca: a partire dal 2019 saranno disponibili 900 nuovi contratti di formazione specialistica per i medici, grazie all’incremento previsto in legge di bilancio per i fondi destinati agli specializzandi. Il finanziamento complessivo in questo caso ammonta a 708 milioni, ai quali si aggiungeranno altri 22,5 milioni per il 2019, 45 per il 2020, 68,4 per il 2021, 91,8 per il 2022 e 100 milioni nel 2023.
Il bonus cultura, come annunciato nei mesi scorsi, verrà invece ridotto di 20 milioni il prossimo anno, anche se i diciottenni continueranno a ricevere i 500 euro; infine, grazie al cosiddetto ‘bonus eccellenze’, un ‘cervellone’ su 10 avrà un’opportunità di posto fisso: lo sconto di 8mila euro ha lo scopo di incentivare l’assunzione dei laureati con 110 e lode che hanno meno di 30 anni e dei dottori di ricerca sotto ai 34 anni che abbiano conseguito il titolo tra gennaio 2018 e giugno 2019.