(a cura di Francesca Lagoteta)
L’estate, come l’abbiamo conosciuta finora, sta scomparendo. In Nord America, Europa e parte dell’Asia i periodi di caldo inteso infatti potrebbero diventare persistenti e portare più frequentemente a eventi estremi, come ondate di calore, inondazioni e incendi. Lo indicano due ricerche europee.
I ricercatori hanno studiato l’influenza del riscaldamento eccessivamente forte sull’Artico causato dai gas serra prodotti dai combustibili fossili. I dati mostrano che l’uomo sta modificando gli schemi di circolazione nel cielo, con effetti disastrosi, come dimostrano gli incendi del 2016 in Canada.
Generalmente queste ondate, trasportando catene di alta e bassa pressione, viaggiano verso est tra l’Equatore e il Polo Nord. Possono rallentare finendo per rimanere intrappolate e bloccando il clima di una determinata regione. Le piogge possono diventare alluvioni, i giorni di sole ondate di calore e la siccità portare a incendi. L’Artico si è scaldato più di tutto il resto dell’emisfero settentrionale, con conseguente riduzione delle differenze di temperatura tra il Polo Nord e l’Equatore.