(a cura di Francesca Lagoteta)
La svolta dell’azienda, che non prevede tagli al personale, ridurrà dal 2020 tempi e costi di fabbricazione e tutelerà la salute dei dipendenti.
Avete notato che i jeans, capo intramontabile in tema di tendenze modaiole, sono sempre più strappati, usurati e scoloriti? Certo, si direbbe che più appaiono consunti e più piacciono alla gente.
Ma dietro queste sembianze un po’ trasandate c’è un gran lavoro da parte di operai che hanno il compito di dare un tocco “vissuto” al pantalone casual per eccellenza.
Per questi lavoratori sta per arrivare un cambiamento importante: in un prossimo futuro (si parla del 2020) l’azienda di abbigliamento Levi Strauss, esperta in campo denim, inserirà dei robot all’interno del processo produttivo. Questi ultimi prenderanno così il posto delle persone per abbattere i costi, ridurre i tempi e risparmiare agli operai il lavoro “sporco” e usurante.
Niente tagli al personale, per ora, ma solo una ridistribuzione dei dipendenti in altri settori: ciò è permesso anche dall’aumento delle vendite e dalla crescita prevista per i prossimi anni.
L’azienda è parecchio longeva, dall’alto dei suoi 135 anni, ma risente non poco della concorrenza delle catene a basso prezzo.
La novità che prevede l’impiego dei robot consentirà ai clienti ti scegliere il proprio jeans ideale attraverso un software, e il prodotto sarà pronto in minor tempo, con meno passaggi di lavorazione.
Probabilmente, in un futuro non molto lontano, potremo fare anche il cambio stagionale dell’armadio attraverso il nostro smartphone, risparmiando le consuete imprecazioni del caso.