(a cura di Francesca Lagoteta)
Anche per i non-nativi britannici più esperti scrivere in inglese non è esattamente come esprimersi nella propria lingua. Dettaglio trascurabile in contesti informali, ma diventa un problema quando ciò che produciamo deve raggiungere un interlocutore più importante. È in quei momenti che Google diventa il tuo migliore amico, ma non è un suggeritore del quale sempre ci si può fidare.
A tendere la mano verso chi dovesse riscontrare questo genere di difficoltà è stato un team di ragazzi siciliani, tutti under 35, che insieme hanno dato vita a Ludwig, il primo motore di ricerca linguistico che aiuta chi deve scrivere in inglese, fornendo traduzioni contestualizzate. Il nome lo hanno preso in prestito dal filosofo Wittgenstein, che li ha ispirati con una sua massima: “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”, una frase che esprime al meglio l’ambizioso obiettivo che i ragazzi si sono posti, ossia “abbattere la torre di Babele per metterci tutti sullo stesso piano”.
Ludwig funziona come un gigantesco dizionario interattivo. Basta digitare una frase in inglese e il software offre in tempo reale – insieme alla traduzione di Google – una serie di esempi provenienti da fonti autorevoli, come Guardian, New York Times e Bbc, pescati all’interno del database, ancora in espansione, che contiene già milioni di frasi.