(a cura di Francesca Lagoteta)
Quando si smette di mangiare cibo spazzatura, da patatine fritte a dolci, bibite e snack, si avvertirà, almeno per la prima settimana di rinunce, gli stessi sintomi di astinenza di un tossicodipendente che inizia a disintossicarsi da una droga. In agguato quindi al mal di testa, all’irritabilità fino all’ansia e la depressione. Lo conferma un recente studio.
In passato diversi studi hanno suggerito che il consumo di cibo spazzatura dà dipendenza come fumo, alcol e droghe, investendo medesime aree cerebrali – in particolare i centri nervosi dell’appagamento e del piacere.
Questo lavoro punta l’attenzione sui sintomi d’astinenza di chi decide di dire addio al cibo che fa male ma che gratifica molto il palato.
È emerso che già al secondo giorno di astinenza, e almeno fino al quinto, si fanno sentire tristezza, desiderio di addentare qualche ‘schifezza’, irritabilità.
Nei giorni a seguire queste sensazioni sgradevoli tendono a scemare.
Secondo gli esperti sapere cosa succede quando si intraprende una dieta può suggerire nuove strategie per massimizzarne le chance di successo e dunque per evitare ‘ricadute’ e tenere i pazienti lontani dal cibo che fa male.