(a cura di Francesca Lagoteta)
Da una lacrima sul viso si potrebbero davvero capire molte cose. Ma il verso della nota canzone di Bobby Solo acquista tutto un altro significato agli occhi degli scienziati: sembra infatti che le lacrime possano portare con sé indizi su una grave malattia neurodegenerativa, il Parkinson, e su chi ne viene colpito. E’ quanto emerge da uno studio preliminare pubblicato tre giorni fa, del quale si discuterà ad aprile al 70esimo meeting annuale dell’American Academy of Neurology a Los Angeles.
Sapere che qualcosa di semplice come le lacrime potrebbe aiutare i neurologi a distinguere in modo non invasivo tra persone che hanno il morbo di Parkinson e chi invece non lo ha, è entusiasmante. E poiché il processo di malattia può iniziare anni o decenni prima che compaiano i sintomi, un marker biologico come questo potrebbe essere utile per diagnosticare, o addirittura trattare prima la malattia.