(a cura di Francesca Lagoteta)
Furono 2.753 le persone che persero la vita negli attentati che l’11 settembre 2001 aprirono un profonda ferita negli Stati Uniti dell’allora presidente George W.Bush.
Diciassette anni fa gli Stati Uniti venivano colpiti al cuore. Era l’11 settembre del 2001, alle 8.45 e alle 9.03 (ora locale), due aerei partiti da Boston diretti a Los Angeles vengono dirottati da terroristi di Al Qaeda e fatti schiantare, uno dopo l’altro, sulle torri gemelle del World Trade Center di Manhattan. Ma non era ancora finita: mentre la grande Mela era ancora in preda al terrore, alle 9.43 un terzo aereo dirottato viene fatto precipitare sul Pentagono a Washington. Un quarto finirà in un campo in Pennsylvania prima di raggiungere il suo obiettivo grazie all’intervento di passeggeri ed equipaggio che provarono a fermare i dirottatori. Alla fine le vittime furono quasi 3mila, ma la ferita che quel giorno ha aperto non si è mai davvero rimarginata.
Queste sono le principali cifre degli attentati alle Torri Gemelle:
– 19 i dirottatori
– 2.974 i morti, di cui 2.603 a New York, 125 al Pentagono e 246 tra passeggeri e membri dell’equipaggio dei 4 aerei dirottati
– 6.291 i feriti
– 90 i Paesi di origine delle vittime
– 17.400 le persone che si trovavano all’interno delle Torri gemelle al momento dell’impatto dei due aerei
– Almeno 200 le persone morte lanciandosi dal World Trade Center in fiamme
– 411 i soccorritori morti, tra cui 341 pompieri
– Circa 1.600 i corpi che è stato possibile identificare
PER NON DIMENTICARE