È una paura estrema, spesso irrazionale, eppure non riusciamo a controllarla. Ecco perché
(di Francesca Lagoteta)
Chi non ne soffre non comprenderà mai la paura, il terrore che scatta in una persona affetta da fobia di fronte al suo peggiore incubo. Eppure le fobie sono comunissime e limitano non poco chi si ritrova suo malgrado a conviverci. E non riguardano solo serpenti, topi e animali, ma anche situazioni. Quali sono le fobie più diffuse? E quali sono le più bizzarre?
- La paura delle altezze, o Acrofobia.
- L’atavica paura dei serpenti, o Ofidiofobia.
- La paura di parlare in pubblico, o Glossofobia, che paralizza molte persone.
- La paura dei ragni, o Aracnofobia, con la maggioranza di donne che ne soffrono – ma anche gli uomini non si tirano indietro.
- La paura dei piccoli spazi, o Claustrofobia.
Ma se queste sono le 5 più comuni ecco le 5 fobie più strane:
- Anablefobia: È il timore di guardare in alto. Sì, di rivolgere gli occhi al cielo. Alle volte è collegata alla profonda consapevolezza della nostra piccolezza nell’universo e più in generale a un senso di paura per ciò che ci è sconosciuto.
- Chaetofobia: Si tratta della paura dei capelli. Certe volte basta il solo pensiero, altre occorre il contatto con capelli umani o peluria di vario genere, anche animale. Altre ancora si rivolge verso i propri capelli o capigliature eccessivamente voluminose.
- Hippopotomonstrosesquipedaliofobia: E’ il timore delle parole lunghe. In particolare di pronunciare termini particolarmente lunghi. È anche nota come sesquipedaliofobia.
- Alliumfobia: Ebbene sì, si tratta della paura dell’aglio. A quanto pare non spaventa solo Dracula.
- Peladofobia: E’ il timore della gente calva. Nota anche come falacrofobia, funziona nei due sensi: la paura è cioè quella di rimanere calvi o di stare vicino a persone senza capelli.