(a cura di Francesca Lagoteta)
Tre senatori della Südtiroler Volkspartei, il partito della minoranza di lingua tedesca, hanno presentato una proposta di legge per reintrodurre cinque festività soppresse 40 anni fa. I cinque giorni festivi da risuscitare – in tutta Italia, non solo in provincia di Bolzano – sarebbero San Giuseppe (19 marzo), l’Ascensione (festività “mobile” che cade 40 giorni dopo la Pasqua), la Pentecoste (altra festività mobile, il primo lunedì 50 giorni dopo Pasqua), il Corpus Domini (sessanta giorni dopo Pasqua) e il 29 giugno, giorno dei Santi Pietro e Paolo che viene festeggiata solo a Roma.
Secondo i firmatari della proposta: «Il ritorno delle festività soppresse sarebbe un omaggio alla persone credenti che potrebbero così celebrare le ricorrenze religiose, ma anche ai non credenti che potrebbero dedicare le giornate alle attività di tempo libero».
Com’è noto le festività furono soppresse perché, sommate ai week end, consentivano un notevole numero di ponti riducendo in modo massiccio la produttività, in particolare quella degli uffici pubblici. In Italia, così come in molti Paesi europei, il numero dei “ponti” resta alto come dimostra il calendario 2018 visto che il 25 aprile cade di mercoledì e il primo maggio di martedì.