(a cura di Francesca Lagoteta)
La felicità di una persona dipende da ciò che gli accade nel corso della vita, dall’approccio personale agli eventi, ma anche dall’età. Alcuni studi recenti hanno messo in evidenza le relazioni tra l’età di un individuo e la sua felicità cercando di individuare gli anni più infelici e, al contrario, quelli di minor soddisfazione.
Gli anni più infelici: dai 35 ai 50 anni
A partire dai 15 anni, fino ai 20, il grado di soddisfazione declina in maniera brusca, e continua a diminuire gradualmente fino alla prima metà dei 30 anni, quando inizia a mantenersi costante.
Ebbene è questo il periodo più infelice, quello che va dai 35 ai 50 anni. Sono gli anni in cui aumentano le preoccupazioni per gli impegni quotidiani: tasse, lavoro, famiglia, figli da mantenere.
La felicità arriva a 50 anni
La felicità ritorna nelle nostre vite a partire dai 50 anni. Sebbene non siano questi gli anni in cui si ha il picco di soddisfazione (che si registra invece a 80 anni) si tratta certamente dell’età in cui il grado di soddisfazione inizia ad aumentare, per poi stabilizzarsi.
L’andamento della curva che indica il grado di soddisfazione è il medesimo per entrambi i sessi, ma l’uomo registra per tutto il periodo che va dai 25 ai 65 anni, livelli lievemente più bassi di felicità rispetto alla donna.