(aura di Francesca Lagoteta)
Scale, pavimenti bagnati, spigoli, passeggiate in bicicletta, monopattino ma anche ciuccio e dito in bocca: sono alcuni dei luoghi e abitudini che possono aumentare il rischio di traumi dentali. Infortuni che sono aumentati negli ultimi anni.
A indicarlo sono le Linee guida per la prevenzione dei traumi dentali in età evolutiva, pubblicate sul sito del ministero della Salute.
Fino a 14 anni l’ambiente più rischioso è il soggiorno, dove si verifica il 74,6%. Nella prima infanzia, l’inizio della deambulazione è il momento più frequente per i traumi dentali, così come sono più a rischio di cadute i bambini obesi e quelli che hanno l’abitudine di succhiare il pollice o il ciuccio. A scuola invece i traumi più frequenti sono dovuti all’abitudine di mordere la penna, trattenere in bocca oggetti di cancelleria, liti e le cadute durante le attività sportive e ricreative. Nelle scuole, indica il documento, dovrebbero esserci sempre presidi di primo soccorso per intervenire tempestivamente, e gli insegnanti andrebbero formati. Sul fronte sportivo ci sono alcuni sport più a rischio di traumi dentali, come pallacanestro, pallavolo, calcio, rugby, equitazione, nuoto (per le scivolate a bordo piscina), ginnastica artistica e l’andare in bicicletta, skateboard, monopattino o pattini. La raccomandazione in questo caso è di utilizzare caschi, paradenti o maschere facciali a seconda dell’attività sportiva.