(di Francesca Lagoteta)
Dopo dieci anni di blocco è stato firmato il primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e Ricerca, che prevede aumenti da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro e interessa un milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi. “Era giusto e doveroso”, ha scritto su Twitter il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Soddisfatta il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: “Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è un investimento per il futuro”.
Firmato il rinnovo del contratto per #Scuola, #Università, #AFAM, #Ricerca che coinvolge 1,2mln di dipendenti. Un impegno preso e mantenuto. Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è un investimento per il futuro. @mariannamadia @MiurSocial
— valeria fedeli (@valeriafedeli) February 9, 2018
Firmato il nuovo #contratto della conoscenza, dalla scuola, alla ricerca, all'università, agli istituti artistici e musicali. Era giusto e doveroso. @valeriafedeli #RiformaPA #unPaesechecambia
— Marianna Madia (@mariannamadia) February 9, 2018