La Terra sta progressivamente rallentando la sua velocità di rotazione. E se si fermasse completamente, smettendo di girare su se stessa? Come si modificherebbe la sua geografia? E come cambierebbero le nostre abitudini? Ecco le inquietanti risposte elaborate da un programma di modellazione geografica di ultima generazione.
(di Francesca Lagoteta)
L’evento è (quasi) fantascientifico, ma anche no. Già, perché c’è un dato, ovvero che la Terra – di fatto – ha rallentato la propria velocità di rotazione. Infatti, stando ai ricercatori, tanto tempo fa (hei, parliamo di 400 milioni di anni fa), la Terra di allora effettuava una cosa come 40 rotazioni in più su stessa: per farla breve, l’anno solare, non era di 365 giorni ma di 40 giorni in più.
Anni fa Witold Fraczek, ricercatore dell’ESRI, usando un avveniristico software di geomodellazione, ha simulato le conseguenze di un progressivo rallentamento della rotazione terrestre attorno al proprio asse.
Se la Terra si fermasse, che cosa succederebbe?
La prima risposta è ovvia, e si riassume con una parola: catastrofe. Già, perché la Terra, non potendo più contare sull’equilibrio tra forza gravitazionale e forza centrifuga, andrebbe comunque cercando un suo equilibrio. Come? Le maree si sposterebbero verso i poli e la zona equatoriale diverrebbe asciutta. Nascerebbero degli oceani polari e – tolto il fatto che la nuova zona abitabile sarebbe la terra emersa attorno all’equatore – in Italia, al di sopra di Napoli, tutto sarebbe sommerso dall’acqua. Il tutto, ovviamente, impatterebbe sulle giornate che non sarebbero più di 24 ore, ma di 365 giorni. Un solo giorno, sarebbe lungo quando un anno odierno.