(a cura di Francesca Lagoteta)
Contengono troppi zuccheri, sale, conservanti, sono poveri di vitamine e di fibre: alimenti come snack, merendine, pasti pronti, oltre alle bibite gassate, non hanno certo fama di giovare alla salute. Aumentano anche il rischio di tumore? Un vasto studio ha rilevato uno dei primi indizi concreti di un possibile legame tra il consumo dei cosiddetti “cibi ultra-trasformati” e il cancro.
TRASFORMAZIONI. Da tempo gli alimenti industriali che hanno subito molte lavorazioni, più che il cibo confezionato in sé, è sotto accusa: quello che nel linguaggio comune viene spesso etichettato come “cibo spazzatura”. Gli alimenti ultra-processati, o ultra-trasformati, sarebbero – secondo la definizione di un’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – quelli che, oltre a zucchero, sale, oli e grassi aggiunti, contengono come additivi sostanze estratte dagli alimenti (come caseina, siero di latte e proteine isolate), o sostanze sintetizzate da componenti alimentari (come oli idrogenati, amidi modificati e aromi) non utilizzate normalmente nella preparazione casalinga dei cibi.
Una dieta in cui questi cibi hanno la prevalenza, a scapito di cibi freschi, è stata collegata all’obesità, ad un aumento di diabete, pressione arteriosa e colesterolo, tutti a loro volta fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Finora però non c’erano prove e neppure indizi convincenti che il consumo di questi cibi fosse legato anche a un aumento del rischio di tumori.Per colmare questo vuoto di conoscenza, un team di istituzioni di ricerca di Francia e Brasile ha analizzato i dati raccolti nell’ambito di un vasto studio, NutriNet-Santé, che analizza le relazioni tra salute e alimentazione.I risultati sono allarmanti,è emersa una stretta correlazione tra l’uso di cibo industriale e l’insorgenza del cancro,malattia del secolo.