(a cura di Francesca Lagoteta)
L’ironia della sorte vuole che, accanto a una vincita colossale al SuperEnalotto arrivi anche la richiesta, da parte dello Stato, di un consistente gruzzolo. Di che parliamo? Ma delle tasse, ovviamente.
Ebbene, il vincitore a cui spettano 130 milioni grazie al biglietto milionario, dovrà destinarne 15 alla cosiddetta “tassa fortuna”. E così il biglietto vincente venduto presso una ricevitoria di Caltanissetta, che ha permesso di realizzare il tanto desiderato risultato, sarà sottoposto alla nuova tassazione del 12%, entrata in vigore dal primo ottobre 2017. Il prelievo fiscale è stato raddoppiato dal 6% al 12%.
Per lo Stato è atteso un aumento di gettito di 143 milioni annui a partire dal 2018. E la ricevitoria che ha venduto il “fortunato” tagliando? Non vedrà nemmeno l’ombra di un euro. Alla fine per il vincitore sarà meglio guardare il bicchiere mezzo pieno. E magari fare un bel gesto verso il rivenditore, che spera nella sua generosità.