(a cura di Francesca Lagoteta)
QUANTI alimenti crudi mangiamo ogni giorno? A parte la frutta, tutti gli altri cibi che ingeriamo sono in genere cotti e, quindi, spesso (ma non sempre) più poveri di nutrienti. La filosofia del crudismo si basa proprio su quest’assunto: la cottura ‘brucia’ molti principi attivi che, invece, potremmo salvare mangiano crudo. Secondo l’ultimo rapporto Eurispes, i crudisti sarebbero ormai l’8% della popolazione. Per loro sono sorti anche ristoranti ad hoc dove si servono solo cibi non cotti. Una moda salutista che negli Stati Uniti ha conquistato molte star e che coinvolge soprattutto i vegani ma non solo.
• IN COSA CONSISTE IL RAW FOOD
Una dieta crudista non è ricca soltanto di frutta e verdura: senza fornelli si possono preparare tanti piatti creativi e consumare molti altri alimenti. Legumi e cereali germogliati, noci e semi, carpacci di carne o pesce, uova, latte non pastorizzato. Mentre frutta, verdura e semi oleosi si consumano così come sono, cereali e alcuni legumi, che crudi sviluppano tossine, si consumano germogliati. La germogliazione è solo una delle tecniche della cucina crudista. Oltre a marinatura, centrifugazione e frullatura, si usa l’essiccazione, una sorta di cottura al forno sotto i 45° (serve quindi un essiccatore) e la fermentazione per ortofrutta e semi. La dieta vegana, dunque, non è affatto monotona. Si usano latti vegetali, farine di cereali germogliati, di semi, frutta secca, cocco: per i dolci succo d’agave e cioccolato crudo. Si possono realizzare salse di frutta, spaghetti di alghe o di zucchine ricavati con il pelapatate e ravioli di barbabietola.