(a cura di Francesca Lagoteta)
Una piacevole abitudine e forse, un giorno, anche una “cura”.
Delle nuove strade esplorate per trattare i 400 milioni di persone nel mondo che soffrono di diabete, quella descritta in un articolo appena pubblicato su Nature Communications è tra le più originali. Un gruppo di ricercatori svizzeri ha messo a punto un impianto di cellule programmate per rilasciare un farmaco che stimola la produzione di insulina in risposta ai livelli di caffeina percepiti nel sangue.
La speranza è che in un futuro, la regolazione dei livelli di glucosio possa avvenire attraverso abitudini insite nello stile di vita, come una tazzina a fine pasto, e non necessariamente con le iniezioni.
IL SEGNALE TANTO ATTESO. Nei topi, questo impianto sottocutaneo è risultato sensibile alla caffeina contenuta in caffè, tè ed energy drink. Per aumentare la dose di insulina prodotta, è stato sufficiente somministrare espressi più “carichi”.La tecnica è servita a regolare i livelli di glucosio nel sangue senza terapie aggiuntive.