(a cura di Francesca Lagoteta)
Ebbene sì: il momento della nostra vita in cui siamo più alti è attorno ai 30/35 anni. Dopo, anche se lentamente (molto lentamente), cominciamo ad accorciarci e a perdere preziosi centimetri. Quanti? Arrivati a 80 anni gli uomini ne avranno persi 5, le donne 8.
È un processo naturale e inevitabile. Secondo una ricerca condotta qualche anno fa dal Gerontology Research Center di Baltimora, il tasso di diminuzione dell’altezza è maggiore per le donne che per gli uomini. Per entrambi i sessi la perdita inizia all’età di circa 30 anni e accelera con l’aumentare dell’età. La perdita cumulativa di altezza dai 30 ai 70 anni è in media di circa 3 cm per gli uomini e 5 cm per le donne; dall’età di 80 anni, aumenta a 5 cm per gli uomini e 8 cm per le donne.
NON SOLO GRAVITÀ.
Da cosa dipende questo accorciamento? Spesso è conseguenza di un normale processo di invecchiamento, ma altre volte può dipendere da una patologia. Invecchiando, i dischi tra le vertebre della colonna vertebrale si disidratano e diventano più sottili, con il risultato che la colonna vertebrale si comprime. Un ruolo lo gioca anche l’osteoporosi, e la relativa perdita di tessuto osseo. Chi ne soffre può subire piccole fratture da compressione nella colonna vertebrale, a volte anche a sua insaputa, che provocano un’eccessiva curvatura della colonna. Anche l’appiattimento degli archi dei piedi, che subentra col tempo, può contribuire alla perdita di altezza.