(a cura di Francesca Lagoteta)
Cosa succederebbe se fossero proprio i colpevoli di molestia verso le donne a provare le stesse sofferenze provocate alle proprie vittime? Per rispondere a questa domanda, l’equipe della Scuola Sant’Anna di Pisa, ha messo in atto un esperimento.
Il soggetto coinvolto indossa un robot che permette di entrare in contatto con oggetti e persone della realtà virtuale circostante. Il tutto avviene nella cosiddetta X-Cave, ovvero la “caverna” tridimensionale che permette di ricreare le stesse sofferenze inflitte alle donne.
Grazie a degli occhiali 3D, l’uomo si muoverà in un contesto simile al luogo della violenza e avrà a che fare con un aggressore virtuale senza possibilità di fermarlo.
Il soggetto proverà le stesse sensazioni della violenza che ha commesso, con un software che invia le informazioni in tempo reale all’esoscheletro. La tecnologia è stata messa a punto dagli esperti della Scuola Sant’Anna di Pisa, e riesce a simulare schiaffi, cazzotti e inseguimenti.
Lo scopo è recuperare gli uomini che si sono macchiati di violenza e prevenire simili episodi.
