Se c’è una voce che oggi racconta la Calabria con ironia, cuore e genio digitale, è quella dei Cinghios Group
Nati quasi per scherzo e diventati fenomeno pop, i ragazzi di Cosenza — Valentino Andrioli, Daniele Caputo, Marco e Domenico Galiano — hanno trasformato il dialetto in linguaggio virale, il trash in arte e la comicità locale in format nazionale.
La loro avventura parte come un gioco, con video improvvisati su YouTube. Nessuna sceneggiatura: solo istinto comico puro e l’orgoglio di parlare il dialetto cosentino. Da quel momento, il web inizia a “cinghiosare”: le visualizzazioni crescono, le condivisioni esplodono e il dialetto calabrese — da sempre relegato a folklore — diventa protagonista.
Il nome Cinghios nasce come invenzione linguistica: richiama il cinghiale, sì, ma in chiave ironica e disinibita. Per il gruppo è diventato uno stile di vita. Essere cinghiosi significa vivere senza filtri, prendersi in giro prima che lo faccia il mondo, celebrare le esagerazioni del Sud con fierezza e sarcasmo.
Il loro stile è unico: doppiaggi assurdi, sketch esagerati, personaggi grotteschi e irresistibili, tutti immersi nel dialetto cosentino. Ma più che linguaggio, è identità. Una comicità che non si spiega: si vive e si condivide. Da YouTube a TikTok, da Facebook a Instagram, i Cinghios hanno saputo adattarsi senza perdere la spontaneità delle origini.
La Calabria è la loro musa: si ispirano a luoghi e persone comuni… non solo per far ridere, ma anche per far riflettere e far sentire parte. Perché il segreto del loro successo non sta solo nel ritmo comico, ma nell’autenticità. Non imitano: amplificano. Non raccontano un Sud inventato — lo vivono.
Dopo il boom online, il progetto ha trovato gambe anche nel mondo reale. Hanno calcato piazze e teatri, portando sul palco Cchi Manicomico! — uno spettacolo che mescola trasformismo, musica e sketch, con l’inconfondibile anima cinghiosa sempre al centro. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, creando una community affezionata e interattiva.
La loro comicità ha varcato i confini del web approdando anche in radio. Con Jonna cchi Radio su Jonica Radio, i Cinghios hanno trasformato le onde radio in un palcoscenico dialettale, ospitando volti noti come Nicola Savino, Brunori Sas e La Giss. Il programma, tra parodie e gag, ha portato l’umorismo bruzio direttamente nelle case calabresi, confermando che il dialetto… suona benissimo anche in FM.
Tra i messaggi più emozionanti ricevuti dai fan, c’è chi ha scritto: “Mi avete fatto amare di nuovo il mio dialetto. Ora lo uso con orgoglio.”
Nelle case e nelle famiglie, l’uso del dialetto tra i giovani si sta perdendo… ma grazie ai loro doppiaggi, che coinvolgono tutte le fasce d’età e spaziano da film a trasmissioni, si sta riscoprendo proprio il dialetto.
Per i Cinghios, questa è la vittoria più grande: quando una risata diventa un atto d’identità
E non solo: con il loro affetto e calore travolgente riescono a portare un sorriso anche a chi ha sofferto e sta soffrendo. Anche nei letti d’ospedale, regalano gioia nei momenti più bui.
E il futuro?
Nuove idee bollono nel pentolone trash-calabrese: una web-serie, esperimenti in radio e podcast. Sono pronti a collaborare con chiunque, sia a livello locale che nazionale.
I Cinghios non si pongono limiti!
Il loro messaggio per i fan e lettori di Cosenza 2.0 è semplice, diretto e potente:
«Un abbraccio a tutti i lettori di Cosenza 2.0! Portiamo in alto sempre l’orgoglio calabrese e… Viva la Calabria!
Seguiteci sui nostri canali social per ridere come cinghiosi a crepapelle!»
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