Dal prossimo anno la Spagna vieterà ai bambini di guardare e ascoltare spot pubblicitari incentrati sui dolciumi: l’obiettivo è contrastare i dati allarmanti sull’obesità infantile
Il Governo spagnolo ha deciso che dal 2022 non sarà più consentito mostrare ai minori spot pubblicitari riguardanti prodotti alimentari considerati “malsani”, così da provare a contrastare l’obesità infantile. Nella lista nera spagnola rientrano cinque categorie di prodotti. Questi, indipendentemente dal loro contenuto nutrizionale, non saranno pubblicizzati sui media accessibili ai minori. Tutti i mezzi di comunicazione saranno interessati: dalla televisione alla radio, passando per i social media, le app più utilizzate dai giovani, così come giornali e riviste.
CIBI VIETATI – Cioccolato, caramelle, biscotti, gelati… tutti i bambini (e non solo) ne vanno ghiotti. C’è chi, però, ha deciso di prendere provvedimenti a riguardo. Si tratta di Alberto Garzón, ministro per la Tutela dei consumatori e coordinatore nazionale dell’Izquierda Unida. I bambini non potranno guardare più spot incentrati su: caramelle a base di cioccolato o zucchero, barrette energetiche, dolci e dessert. Vietati poi spot riguardanti torte, biscotti e altri prodotti da forno. Nel mirino del governo spagnolo anche succhi, bevande energetiche e gelati.
PERCHÉ QUESTA DECISIONE – Il ministro Garzón ha spiegato, sul suo profilo Twitter, che questa decisione si è resa necessaria perché «in Spagna, un bambino su tre è sovrappeso o obeso». A tal proposito, si ritiene che una delle maggiori cause sia proprio la pubblicità. Per questo motivo, ha deciso di ricorrere a un decreto come strumento per ridurre i tassi allarmanti dell’obesità infantile in Spagna.
COME FUNZIONERÁ – Il piano del ministero è quello di vietare completamente la pubblicità di prodotti non salutari sui canali TV per bambini. Sulle altre reti (e ciò riguarda sia la TV che la radio) sarà limitata prima, dopo e durante i momenti della giornata in cui, i minori di 16 anni, si ritiene siano davanti allo schermo o, comunque, all’ascolto. Queste regole saranno applicate anche sui social, sulle riviste e sui giornali.