Il fenomeno del nomadismo digitale sta cambiando il modo in cui intendiamo il lavoro. Ne avrete
senza dubbio sentito parlare: si tratta di una nuova impostazione che permette di creare un
modello ibrido che combina il lavoro da remoto e la mobilità, la voglia di viaggiare e la necessità di
avere uno stipendio fisso.
Certo, è un trend che non può essere applicato a tutti i lavori ma soprattutto a quelli legati al
digitale, alla tecnologia e al web, ma di certo è vento del cambiamento che soffia forte. E che
potrebbe soffiare anche sulla nostra regione. Sono tanti infatti i paesi e i territori che stanno
guardando a questo fenomeno per migliorare le loro entrate turistiche o per ripopolare le proprie
città. Come si legge qui, tra le mete preferite dai nomadi digitali c’è Malta, legata soprattutto al
gioco digitale e al gambling online, oppure Gibilterra, ma anche l’Estonia, le isole Canarie,
l’Isola di Man.
E allora perché non sfruttare questa rivoluzione?
Per farlo, però, bisogna rispondere ad alcune domande: cosa cercano i nomadi digitali? Costo
della vita bassa, connessione internet buona e stabile, infrastrutture tecnologiche e bellezze
paesaggistiche. Una lista della spesa a cui la Calabria può rispondere in maniera perfetta. Aveva
fatto scalpore, qualche anno fa, la notizia del programma lanciato dalla nostra regione per
contrastare lo spopolamento: 28 mila euro offerti a giovani professionisti disposti a trasferirsi e
avviare un’attività nei piccoli comuni della regione. I candidati dovevano avere meno di 40 anni e
trasferirsi entro 90 giorni dall’approvazione della domanda, per un incentivo che mirava a
rivitalizzare le comunità locali e attrarre talenti da tutto il mondo e che ricalcava quanto fatto in
Sardegna, Abruzzo e Molise.
Il rapporto tra Calabria e nomadi digitali, insomma, è qualcosa di già avviato e praticato, come
dimostra anche l’evento “Nu Scialo”, svolto nel 2023 e rivolto proprio ai lavoratori da remoto a cui
venivano offerte attività di trekking, visite guidate e degustazione. Un nuovo modo di conoscere la
Calabria e le sue bellezze, un modo per attrarre nuovi flussi turistici e nuovi residenti. Ma quali
sono le città e le zone che si prestano meglio al nomadismo digitale? Dobbiamo partire senza
dubbio da Reggio Calabria, dove la connessione internet è la più alta della regione e dove gli
spazi di coworking e coliving sono più diffusi. Se poi si sta cercando soprattutto il mare, allora la
Costa degli Dei e Tropea è la scelta perfetta: stiamo parlando di una meta conosciutissima, ma in
bassa stagione e nei periodi non estivi permette di trovare uno stile di vita rilassato e tranquillo,
con ottimi collegamenti ferroviari per Lamezia Terme e Vibo Valentia.
Per i nomadi digitali che vogliono fuggire dal caos, dalle spiagge affollate e dal traffico cittadino
allora la scelta deve ricadere su borghi storici come Gerace e Badolato, che hanno attivato
progetti di attrazione per i lavoratori 2.0 e offrono alloggi a basso costo e bellezze autentiche e
selvagge. Un buon compromesso è poi Cosenza, città universitaria e dal fermento culturale,
oppure la Sila, con paesini come Camigliatello e Lorica e il loro stile di vita slow e immerso nella
natura.
Una regione per tutti i gusti, insomma, che deve guardare al futuro per rinnovarsi e cambiare pelle.
Una regione perfetta per chi cerca scenari, paesaggi e ritmi diversi. Di lavoro come di vita.

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